C'è un tempo

C’è Tempo – Ivano Fossati

Dicono che c’è un tempo per seminare
e uno che hai voglia ad aspettare
un tempo sognato che viene di notte
e un altro di giorno teso
come un lino a sventolare.

C’è un tempo negato e uno segreto
un tempo distante che è roba degli altri
un momento che era meglio partire
e quella volta che noi due era meglio parlarci.

C’è un tempo perfetto per fare silenzio
guardare il passaggio del sole d’estate
e saper raccontare ai nostri bambini quando
è l’ora muta delle fate.

C’è un giorno che ci siamo perduti
come smarrire un anello in un prato
e c’era tutto un programma futuro
che non abbiamo avverato.

È tempo che sfugge, niente paura
che prima o poi ci riprende
perché c’è tempo, c’è tempo c’è tempo, c’è tempo
per questo mare infinito di gente.

Dio, è proprio tanto che piove
e da un anno non torno
da mezz’ora sono qui arruffato
dentro una sala d’aspetto
di un tram che non viene
non essere gelosa di me
della mia vita
non essere gelosa di me
non essere mai gelosa di me.

C’è un tempo d’aspetto come dicevo
qualcosa di buono che verrà
un attimo fotografato, dipinto, segnato
e quello dopo perduto via
senza nemmeno voler sapere come sarebbe stata
la sua fotografia.

C’è un tempo bellissimo tutto sudato
una stagione ribelle
l’istante in cui scocca l’unica freccia
che arriva alla volta celeste
e trafigge le stelle
è un giorno che tutta la gente
si tende la mano
è il medesimo istante per tutti
che sarà benedetto, io credo
da molto lontano
è il tempo che è finalmente
o quando ci si capisce
un tempo in cui mi vedrai
accanto a te nuovamente
mano alla mano
che buffi saremo
se non ci avranno nemmeno
avvisato.

Dicono che c’è un tempo per seminare
e uno più lungo per aspettare
io dico che c’era un tempo sognato
che bisognava sognare.

..

Cammino come un marziano come un malato
Come un mascalzone per le strade di Roma
Vedo passare persone e cani
E pretoriani con la sirena

E mi va l’anima in pena

Mi viene voglia di menare le mani
Mi viene voglia di cambiarmi il cognome
Cammino da sempre sopra i pezzi di vetro
E non ho mai capito come
Ma dimmi dov’è la tua mano
Dimmi dov’è il tuo cuore

Povero me povero me povero me
Non ho nemmeno un amico qualunque
Per bere un caffè
Povero me povero me povero me
Guarda che pioggia di acqua e di foglie
Guarda che autunno che è
Povero me povero me povero me
Mi guardo intorno e sono tutti migliori di me
Povero me povero me povero me
Guarda che pioggia di acqua e di foglie
Che povero giorno che è

Cammino come un dissidente un deragliato un disertore
Senza nemmeno un cappello o un ombrello da aprire
Con il cervello in manette
E dico cose già dette
E vedo cose già viste
I simpatici mi stanno antipatici
E i comici mi rendono triste

Mi fa paura il silenzio
Ma non sopporto il rumore
Dimmi dov’è la tua voce
Dimmi dov’è il tuo amore

Povero me povero me povero me….

(De Gregori)