Nel giardino dell’angelo che pianta semi

monte del lago

Disse la madre un giorno ” Se hai un seme piantalo”.

E lei la prese come una specie di regola ferrea.  allo stesso modo mangiava fino all’ultima briciola di pane.

Non buttare mai il pane!

Stesso sangue ma modi di comportarsi diversi.

Sembra che chi le ha indicato la strada un giorno,  avesse accompagnato il gesto della mano che indica con una frase:   “Questa e’ LA strada, non esitono percorsi alternativi non esitono inversioni ad U non ci sono diramazioni ne’ scorciatoie. Questi sono i semi: piantali lungo il percorso”

E lei cosi’ fa e tutto cio’ che pianta cresce.

Piantare e veder crescere. Sembra quasi io stia parlando di figli, sembra che sia la ricetta piu’ adatta per contaminarli il meno possibile. Ma tanti dubbi su quanto parlargli su cosa dirgli su cosa vietargli su…..

Nel suo giardino ci saranno centinaia di vasetti di dimensioni e forme diverse. Coperti da foglie piu’ grandi, messi in riga ai piedi di inferriate o nascosti in un angolo buio. Di ogni pianta sa l’eta’ e il nome.

Se ne separa a malincuore.

Ed io, tanti anni fa,  adoravo questa donna che mi guardava fissa negli occhi e mi diceva: “Bella!” e mi sorrideva tutto il tempo.

Affetti profondi tutt’altro che indissolubili, il tempo li sfianca e li sbiadisce.

Fratelli gemelli

ci sono momenti … che sono lampi di realta’ alternative, sono promesse, sono visioni.

ad esempio mi capita di soffermarmi sulle persone ch, tra loro, si vogliono bene e si frequentano. si riconoscono perche’ hanno imparato, durante la loro vita, a farlo. anni e anni di frequentazioni e amicizie, di delusioni e eccitamenti. e mai mai una volta hanno dubitato che potesse esistere un modo di vivere diverso.

e poi ci sono quelli che invece vivono diversamente.

durante quei momenti arrivi a toccare possibilita’ diverse – pensi di poterti mettere in gioco, pensi che la tua vita possa valerne la pena. buttarsi nella mischia vivere di pezzettini, non cercare mai piu’ quell’insieme cosi’ come te lo sei sempre immaginato.

miraggi

Io ho soltanto la sensazione che esistano persone che guardando mille e mille altri occhi possano accorgersi di non riconoscerne nemmeno un paio. e il contrario anche (ovviamente).

Occhi spaiati.

Io ti ricordero’.

Stordita dal dolore alla testa giro il capo di lato e guardo un po’ stupita il piano del comodino completamente vuoto.
E’ perche’ ripenso a quello di mia nonna Ida pieno di bottigline biscottini zollette santini bibbie e vangeli.

Sto in questo casolare, ma soprattutto in questa camera che e’ la copia esatta della sua camera da letto. Un letto matrimoniale, uno spazio per il comodino, un letto ad una piazza e mezza.
E’ proprio il primo comodino che guardo smarrita come se qualcuno, in un momento di rabbia, avesse buttato tutto per terra lasciando solo questo centrino fatto a mano.

I ricordi… i ricordi ti impongono di essere scritti, la gente ha bisogno di parlare di se’ , vuole che tu fissi la sua esistenza, che la loro vita non vada persa.
Ti guardano ed e’ come se chiedessero:

Ti ricorderai di me?